giovedì 19 aprile 2012
"Il lavoro, i lavori, la precarietà oggi"
La situazione del mondo del lavoro nell'epoca della globalizzazione. Gli effetti del mondo globalizzato sulla nostra città. Le difficoltà di chi non riceve riconoscimento economico e sociale per il proprio lavoro. Questi i temi che verranno affrontati lunedì 23 aprile alle 19:00 presso il Laboratorio Urbano nella tavola rotonda organizzata dal nostro circolo. Interverranno Gennaro Migliore, membro della segreteria nazionale di Sel, e Leo Caroli, componente della Task Force Regionale sull'Occupazione. Due ospiti di sicura competenza in materia, che analizzeranno le dinamiche del lavoro nel mondo globalizzato e ne prospetteranno problemi e possibili soluzioni, alla luce anche dei recenti clamorosi fatti di cronaca che hanno riguardato proprio il territorio fasanese. Modera il nostro candidato consigliere Giuseppe Ventrella. In conclusione è previsto l'intervento del candidato sindaco Stella Carparelli.
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mercoledì 11 aprile 2012
"Il lavoro, i lavori, la precarietà oggi nell'epoca della globalizzazione"
La situazione vergognosa che vede coinvolti i lavoratori di Monna De'Lizia, prontamente segnalata dalla nostra sezione tramite questo blog un mese fa, è simbolica di una concezione del lavoro che purtroppo al Sud è molto diffusa. Il lavoro come sfruttamento del lavoratore, manodopera senza dignità nè riconoscimento, è la piaga più urgente da affrontare sul nostro territorio. Il nostro circolo, confermando piena vicinanza e solidarietà ai dipendenti di Monna De'Lizia, non può rimanere insensibile al loro appello di dignità. Lunedì 23 aprile è organizzato presso il Laboratorio Urbano alle ore 19:30 un incontro con Gennaro Migliore, che relazionerà sul tema "Il lavoro, i lavori, la precarietà oggi nell'epoca dell globalizzazione". Tutta la cittadinanza è invitata.
sabato 17 marzo 2012
Responsabilità ed impegno sul territorio
Il nostro circolo Sel ha diramato un comunicato stampa per rendere nota la decisione di appoggiare la candidatura a sindaco di Stella Carparelli assieme ad altre forze del centro-sinistra:
Il
metodo delle primarie rappresenta per noi un momento di innovazione
della politica, perché rende concreto l'ideale della partecipazione
attiva dei cittadini alla definizione di una piattaforma politica e
programmatica di governo in un'inedita fase di incontro-scontro
dialettico ed elettorale. Coerentemente con questo principio abbiamo
sempre affermato che avremmo sostenuto il candidato vincitore delle
primarie, chiunque egli fosse stato. Purtroppo il percorso politico
che ci ha visti impegnati sin dalla fine dell’estate scorsa nella
loro attuazione si è concluso con un nulla di fatto.
Prendiamo
atto che ad oggi il quadro politico è sostanzialmente cambiato. SEL
ha deciso, pertanto, di appoggiare la coalizione di centro-sinistra a
sostegno del candidato sindaco Stella Carparelli, in piena adesione
ad un principio di responsabilità e concretezza dell'impegno sul
territorio che riteniamo di primaria importanza. Nel far questo
garantiamo che non rinunceremo a porre le nostre istanze critiche nei
confronti di tutte le iniziative dissonanti rispetto alla nostra idea
di politica condivisa e partecipata dal basso, con una forte
caratterizzazione di sinistra sui temi della trasparenza
amministrativa, della legalità, della tutela del territorio come
motore propulsivo di un nuovo modello di sviluppo e della strutturale
precarietà dei giovani (questione quest'ultima che riteniamo del
tutto centrale).
Puntualizziamo inoltre che riterremmo inaccettabile,
qualora si verificasse, l'indecoroso cambio di casacca, ventilato da
alcuni organi di stampa, da parte di alcuni esponenti del Pdl che
volessero inserirsi in formazioni neocentriste che sono parte
integrante della coalizione di centro-sinistra.
Su
questi temi, che rappresentano i punti cardine della visione politica
di SEL, abbiamo intavolato secondo la nostra consueta metodologia
assembleare una discussione con il candidato sindaco Stella
Carparelli. Questo incontro, pur se con spirito critico, ha prodotto
una prima positiva sintesi. Sinistra Ecologia e Libertà, da questo
momento, è impegnata a dare un contributo determinante al
miglioramento della vivibilità del nostro paese.
lunedì 5 marzo 2012
Il punto di partenza è metterci la faccia
Da quale punto partire per la costruzione di una seria piattoforma politica, alternativa al modello di malgoverno che il centrodestra ci ha propinato negli ultimi dieci anni, ma credibile e sostenibile? Il nostro circolo Sel è convinto che occorre
recuperare
il
rapporto
fra
“palazzo”
e
cittadini,
che
in
questi
anni
di
crisi
della
politica
è diventato
sempre
più
debole
e
che,
invece,
deve
essere
il
punto
di
forza
di una nuova coalizione per lo sviluppo della città.
Siamo convinti che occorre
recuperare
forme
e
luoghi
di
partecipazione alla vita democratica. Ciascun
attore
della
vita
sociale
(cittadini,
associazioni,
partiti, ecc) deve poter
contribuire
alla
definizione
del
programma
e
dell’azione
amministrativa, con lodevoli iniziative quali, per esempio, quelle del bilancio
e
della programmazione
partecipati.
Il
centrosinistra
deve,
quindi,
avere
la
capacità
di
porsi
come
interlocutore
delle
istanze
di
cambiamento,
ascoltandole
e
cercando
di
farsene
interprete,
abbandonando
vecchie
logiche
che
contribuiscono
solo
a
render
ancor
più
larga
la
distanza
fra
rappresentati
e
rappresentanti.
Certo, quello che conta, quando ci si fa portatori di un'istanza di cambiamento, è la credibilità. In tal senso l'estraneità alle logiche corporative e spartitorie di chi ha avuto l'onore, non essendone all'altezza, di guidare una città tanto ricca di potenzialità inespresse come la nostra è sicuramente una condizione di partenza basilare, sine qua non. Poi ci mettiamo la faccia. A pensarci bene, il punto di partenza è proprio quello, e non poteva essere altrimenti.
giovedì 1 marzo 2012
Le vetuste alchimie politiche non ci appartengono
Più voci autorevoli della coalizione che sostiene Stella Carparelli come candidato sindaco per le prossime amministrative di maggio hanno invitato caldamente il nostro circolo Sel ad aggregarsi all'ampio schieramento in sostegno della candidata del Pd. Pubblichiamo qui di seguito la nostra risposta ufficiale, diffusa a tutti i mezzi di informazione mediante il seguente comunicato stampa:
Gli
inviti che il nostro circolo riceve in vista delle prossime elezioni
comunali, volti a farci aderire alla coalizione di cui fanno parte
PD, UDC, API, Noi Centro, Partito Socialista e Fasano Democratica,
meritano, non fosse altro che per l’autorevolezza di chi ce li
rivolge, una nostra risposta.
Dopo
aver partecipato per lunghi mesi alla stesura di una carta dei valori
del centrosinistra e di un regolamento per le primarie, dopo aver
concordato con i partner la definizione di una coalizione chiaramente
collocata nello schieramento progressista e dopo aver perfino
concordato una data per le primarie (20/11/2011), abbiamo assistito
ad un improvviso cambiamento di rotta da parte dei nostri
interlocutori. L’abbandono del processo democratico delle primarie
e lo sfascio della coalizione esistente per crearne una nuova,
nettamente spostata verso il centro dello schieramento politico, non
può non avere conseguenze sul piano dei rapporti politici. Una
coalizione che ha paura di confrontarsi col parere del proprio
elettorato e si arrocca nelle vetuste alchimie politiche, basate su
accordi verticistici, non può certamente vedere concorde SEL.
Se
a questo si aggiunge il fatto che assistiamo ad una migrazione di
ceto politico del PDL verso le formazioni centriste, il che sottende
anche il riposizionamento di settori di elettorato alieni ai nostri
valori, si ha chiaro il quadro di motivazioni che spingono Sinistra
Ecologia Libertà a declinare, in maniera cortese ma decisa, gli
inviti che ci giungono a entrare a far parte di questa coalizione
centrista.
Riguardo
agli amici che hanno scelto, nostro malgrado, di staccarsi dal
centrosinistra per inseguire un’avventura neocentrista, ci
auguriamo di rivederli al più presto schierati nuovamente nel campo
che gli sarebbe più congeniale e in cui noi continueremo a batterci,
per un cambiamento vero, dopo dieci anni di malgoverno delle destre.
Circolo Sel di Fasano
"Ugo e Roberto Carrescia"
mercoledì 29 febbraio 2012
Se il mantra dei "duri e puri" non funziona più
Massimalismo o riformismo? La questione, che tanta centralità ha avuto nella storia della sinistra italiana, sembra all'improvviso tornata di moda. E' successo che Nichi Vendola, senza peli sulla lingua, abbia parlato di doppia destra: una, ovviamente, è quella dichiarata, la destra sguaiata, populista ed affarista di Berlusconi e Bossi. E fin qui nulla di nuovo. L'altra però, e qui veniamo al punto del contendere, sarebbe quella "col loden" costituita da persone che hanno studiato, che non sono insensibili al tema dei diritti civili e il cui sostrato culturale è una visione liberista, intesa come neutrale, del mondo e della società. Il problema, però, è che questa destra si dichiara sinistra riformista ed è riconducibile, secondo il leader di Sel, a Walter Veltroni.
Non l'avesse mai detto. Subito è piovuto l'anatema da parte dell'ex sindaco di Roma: «In quelle parole c'è un'idea che non condivido e mi preoccupa. Si appiccicano etichette di traditore e nemico a chi non la pensa come te. È un vecchio vizio», ha reagito sdegnato Veltroni. Che ha citato con energia tutti i grandi del pantheon di sinistra, da Di Vittorio a Lama passando per i fratelli Rosselli, ed ha concluso: «Le scuse di Nichi sarebbero gradite».
Il problema è che purtroppo il mantra, che in passato poteva avere una sua giustificazione, non funziona più. Perché una cosa è la purezza di chi non si sporca le mani col potere, rifiutando con sdegno ogni dimensione collaborativa per chiudersi nella sua inespugnabile torre d'avorio di un vagheggiato ed indefinibile mondo ideale. Un'altra è il realismo di chi proviene da un'esperienza governativa forte, con un modello vincente di amministrazione e dinamismo quale è quello pugliese.
Non si può contestare il diritto ad esprimere le proprie idee con chiarezza da parte di chi pensa che il mondo non debba andare per forza in una direzione, quella tracciata da poche inafferrabili élites a loro uso e consumo. Anzi, è proprio questa tendenza a rendere necessaria una forza moderna di sinistra. Che sappia diffondere dei modelli di lavoro, welfare, istruzione e sanità per fare da scudo ai più deboli senza inefficienze ed assistenzialismi. E che propugni un agire politico non finalizzato alla perpetua conservazione del potere ed all'occupazione delle cariche, ma ad un progetto di trasformazione della società in senso egualitario secondo adeguate procedure di selezione della classe dirigente (leggasi primarie, salvo casi particolari).
E' la nostra idea di sinistra: nessuna paura di sporcarsi le mani, ma allo stesso modo nessun timore di essere additati come i soliti "duri e puri" quando il gioco si fa veramente troppo sporco e non si ha alcuna voglia di accettarlo. Spiacenti, non funziona più.
Non l'avesse mai detto. Subito è piovuto l'anatema da parte dell'ex sindaco di Roma: «In quelle parole c'è un'idea che non condivido e mi preoccupa. Si appiccicano etichette di traditore e nemico a chi non la pensa come te. È un vecchio vizio», ha reagito sdegnato Veltroni. Che ha citato con energia tutti i grandi del pantheon di sinistra, da Di Vittorio a Lama passando per i fratelli Rosselli, ed ha concluso: «Le scuse di Nichi sarebbero gradite».
Il problema è che purtroppo il mantra, che in passato poteva avere una sua giustificazione, non funziona più. Perché una cosa è la purezza di chi non si sporca le mani col potere, rifiutando con sdegno ogni dimensione collaborativa per chiudersi nella sua inespugnabile torre d'avorio di un vagheggiato ed indefinibile mondo ideale. Un'altra è il realismo di chi proviene da un'esperienza governativa forte, con un modello vincente di amministrazione e dinamismo quale è quello pugliese.
Non si può contestare il diritto ad esprimere le proprie idee con chiarezza da parte di chi pensa che il mondo non debba andare per forza in una direzione, quella tracciata da poche inafferrabili élites a loro uso e consumo. Anzi, è proprio questa tendenza a rendere necessaria una forza moderna di sinistra. Che sappia diffondere dei modelli di lavoro, welfare, istruzione e sanità per fare da scudo ai più deboli senza inefficienze ed assistenzialismi. E che propugni un agire politico non finalizzato alla perpetua conservazione del potere ed all'occupazione delle cariche, ma ad un progetto di trasformazione della società in senso egualitario secondo adeguate procedure di selezione della classe dirigente (leggasi primarie, salvo casi particolari).
E' la nostra idea di sinistra: nessuna paura di sporcarsi le mani, ma allo stesso modo nessun timore di essere additati come i soliti "duri e puri" quando il gioco si fa veramente troppo sporco e non si ha alcuna voglia di accettarlo. Spiacenti, non funziona più.
mercoledì 22 febbraio 2012
Lavoro: il bisogno di un pensiero e di un'azione di sinistra
L'articolo 18 si può toccare? Secondo me sì. Lo si può estendere a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici, come avevano chiesto alcuni milioni di italiani in un referendum che non raggiunse il quorum".
Nichi Vendola torna, in modo diretto, sulla questione centrale tra le tante "questioni centrali" che coinvolgono il sistema Italia, intaccandone le speranze di uno sviluppo più diffuso ed egualitario prima ancora che più impetuoso. E' la questione del lavoro. Il lavoro che manca, o che - quando c'è - è spesso senza dignità e sottopagato. Il lavoro dei tanti datori che pretendono lavoratori "usa e getta", oggi mi servono domani non più, piuttosto che individui portatori di diritti incancellabili ed ineludibili.
La "questione centrale tra le centrali" è a portata di occhi anche dalla nostra finestra fasanese sul mondo. Si pensava di aver sepolto nell'album dei ricordi certe scene che fanno tanto Ottocento o Novecento, in una città come la nostra dominata per un tempo incalcolabile dalla piaga del caporalato. Si riscopre un panorama di lavoro nero ed umiliazioni nei confronti di chi non ha altra possibilità che quella di accettare. E' storia di questi mesi, tanto per citare una vicenda balzata agli onori delle cronache, la realtà di una florida e nota azienda locale rimasta indietro nel pagamento degli stipendi per un cospicuo numero di mensilità, nonostante l'assenza di difficoltà economiche.
Occorre tornare, in un mondo che prova drammaticamente a nasconderla sotto il tappeto, a gettare sul tavolo la questione del lavoro. Che ad un secolo da Pellizza da Volpedo si presenta declinata in forme moderne, ma invariata nella sostanza. E che deve essere affrontata in modo prioritario. Con un pensiero di sinistra ed un'azione di sinistra. Moderni sì, ma di sinistra.
lunedì 23 gennaio 2012
Le trivelle non le vogliamo
Pino Sabatelli e Massimo Zedda, sindaco Sel di Cagliari |
Il circolo Sel "Ugo e Roberto Carrescia" |
Pino Sabatelli con Nichi Vendola |
Un grande giorno per tutta la Puglia. Il giorno di una risposta compatta e determinata al folle piano di aggiungere un'altra piaga ambientale, l'ennesima dopo la diossina, l'amianto ed il carbone, ad un territorio che, nonostante tutte le ferite, eccede per bellezza e fascino naturale. A Monopoli sabato 21 gennaio, per dire no alle trivelle vicino alla costa pugliese, erano veramente in tanti. In prima fila per tutta la manifestazione - verrebbe da dire - i due massimi leader politici pugliesi, ossia il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ed il suo rivale del Pdl Rocco Palese. Verrebbe da dire, appunto. In realtà in prima fila c'erano loro, i pugliesi, di qualunque città, età ed estrazione sociale, in un gigantesco orgasmo democratico di cui sarà difficile, per chi è nella stanza dei bottoni, non tenere conto. Una risposta chiara e secca: noi, le trivelle, non le vogliamo.
Non era meno nutrita la rappresentanza fasanese. Il nostro circolo "Ugo e Roberto Carrescia", con la sua presenza colorata e vivace, non abbasserà mai la guardia contro coloro che vedono nel patrimonio ambientale soltanto una miope occasione di denaro sul corto periodo inconsapevoli o, peggio ancora, non interessati alle conseguenze distruttive per l'ambiente di una regione che si sta imponendo in tutta Italia per l'incanto dei suoi luoghi.
C'è un altro nemico contro cui il circolo Sel fasanese non abbasserà mai la guardia. E' il nemico delle decisioni prese dai soliti noti, da chi conta, da chi magari del territorio non sa nulla e lo vede solo come un pingue bottino da saccheggiare. Siamo convinti che occorra invertire la rotta: come in ogni democrazia che si rispetti, ogni cranio è un voto. Ogni cranio, cioè, decide. E nell'aria ci sono tanti segnali che questa voglia di scegliere o, per usare un termine più complicato ma anche più appropriato, di "autodeterminare il proprio futuro" è una conquista cui nessuno vuole rinunciare. Liberiamoci delle trivelle, riprendiamoci il nostro futuro.
lunedì 9 gennaio 2012
Liberiamo l'Adriatico dalle trivelle
Aleggia ancora sul mare di Puglia lo spettro del Petrolio. La memoria si volge al peggior disastro ambientale avvenuto in mare, quello al largo delle coste della Louisiana estesosi a tutto il golfo del Messico. Non vorremmo mai immaginare le conseguenze di un simile incidente qualora malauguratamente dovesse accadere in un bacino ristretto come l’Adriatico.
Richiamiamo alla responsabilità il professor Monti e il governo. Quanto accade in Adriatico è un'emergenza tanto grave quanto quella della crisi economica internazionale. Ne va del benessere economico e ambientale della Puglia e dell'Italia intera.
Ancora una volta siamo chiamati a difendere il nostro mare. Sabato 21 gennaio, alle 9 del mattino, saremo in piazza a Monopoli per manifestare contro le trivellazioni in Adriatico e a difendere un modello di sviluppo sostenibile.
La nostre ricchezze sono il sole, la terra e il mare. Questo è il nostro modello di sviluppo, difendiamolo.
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