Da quale punto partire per la costruzione di una seria piattoforma politica, alternativa al modello di malgoverno che il centrodestra ci ha propinato negli ultimi dieci anni, ma credibile e sostenibile? Il nostro circolo Sel è convinto che occorre
recuperare
il
rapporto
fra
“palazzo”
e
cittadini,
che
in
questi
anni
di
crisi
della
politica
è diventato
sempre
più
debole
e
che,
invece,
deve
essere
il
punto
di
forza
di una nuova coalizione per lo sviluppo della città.
Siamo convinti che occorre
recuperare
forme
e
luoghi
di
partecipazione alla vita democratica. Ciascun
attore
della
vita
sociale
(cittadini,
associazioni,
partiti, ecc) deve poter
contribuire
alla
definizione
del
programma
e
dell’azione
amministrativa, con lodevoli iniziative quali, per esempio, quelle del bilancio
e
della programmazione
partecipati.
Il
centrosinistra
deve,
quindi,
avere
la
capacità
di
porsi
come
interlocutore
delle
istanze
di
cambiamento,
ascoltandole
e
cercando
di
farsene
interprete,
abbandonando
vecchie
logiche
che
contribuiscono
solo
a
render
ancor
più
larga
la
distanza
fra
rappresentati
e
rappresentanti.
Certo, quello che conta, quando ci si fa portatori di un'istanza di cambiamento, è la credibilità. In tal senso l'estraneità alle logiche corporative e spartitorie di chi ha avuto l'onore, non essendone all'altezza, di guidare una città tanto ricca di potenzialità inespresse come la nostra è sicuramente una condizione di partenza basilare, sine qua non. Poi ci mettiamo la faccia. A pensarci bene, il punto di partenza è proprio quello, e non poteva essere altrimenti.
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