martedì 16 febbraio 2010

Frana il Sud


Un paese che frana, che smotta e scende a valle è uno spettacolo orrido se si pensa alle centinaia di vite coinvolte e distrutte non già dalla natura, bensì dal famigerato "dissesto idrogeologico" che, qualche volta, addirittura viene passato da giornali e televisioni come una fatalità o castigo biblico.
La responsabilità umana e politica c'è, nonostante sia difficilmente individuabile, come spesso accade in Italia, poiché persa nei meandri della burocrazia appoggiata al clientelismo. Persa, anche, nelle responsabilità soggettive di chi ha voluto, a tutti i costi, costruire una casa dove non poteva, grazie a raccomandazioni e genuflessioni al potente di turno che riusciva, quasi magicamente, a rendere sicura una zona che, invece, il giorno prima sicura non era affatto. Certo, il "bisogno di casa" è impellente e drammatico a fronte di un'inesistente programmazione urbanistica del territorio, a fronte di piani regolatori stralciati e straziati nelle loro essenze originarie, a fronte cioè di una politica che non ha saputo ascoltare e provvedere, con razionalità e in sicurezza, ad una necessità primaria qual è quella di un tetto sulla testa.
Non a caso, al di là della conformazione idrogeologica della Calabria e della Sicilia, ci si ritrova dalle nostre parti: nel profondo Sud martoriato e dimenticato, merce di scambio in nome di oscuri interessi nazionali, abbandonato alla 'ndrangheta e alla mafia, vittima della rapacità e della spregiudicatezza dei delinquenti e dei politici.
Ma, anche in Calabria ci sono state le primarie, tutte interne al PD, che hanno determinato il candidato del centrosinistra alle regionali: Agazio Loiero. Si può solo essere soddisfatti della partecipazione dei calabresi alla consultazione (quasi centomila) e, da parte nostra, del fatto che i pugliesi abbiano, in qualche modo, dato l'esempio, dimostrando che una democrazia "dal basso" è possibile.
La speranza è che la Puglia (migliore) faccia da motore propulsore al riscatto del Sud poiché la storica "questione meridionale", ancora lungi dall'essere stata risolta, oggi veste i panni della emigrazione strisciante; del perdurare della disoccupazione intellettuale (non solo operaia); della presenza massiccia delle mafie contro le quali solo l'innalzamento del livello della qualità della vita e dello stato sociale può qualcosa e non soltanto la repressione poliziesca e giudiziaria.
La Puglia sembra bene avviata lungo questo percorso-progetto che nei primi cinque anni del Governo Vendola è stato impostato e che necessita di essere consolidato nella prospettiva dei prossimi cinque anni. Per questo, la scommessa di queste elezioni regionali in Puglia, come al Sud in generale, è ancora più importante e ardua di quanto lo fosse nel 2005 poiché il centrodestra, questa volta, non farà sconti. Nessuno si illuda che sarà una passeggiata.
Iokahr

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