Pino Sabatelli e Massimo Zedda, sindaco Sel di Cagliari |
Il circolo Sel "Ugo e Roberto Carrescia" |
Pino Sabatelli con Nichi Vendola |
Un grande giorno per tutta la Puglia. Il giorno di una risposta compatta e determinata al folle piano di aggiungere un'altra piaga ambientale, l'ennesima dopo la diossina, l'amianto ed il carbone, ad un territorio che, nonostante tutte le ferite, eccede per bellezza e fascino naturale. A Monopoli sabato 21 gennaio, per dire no alle trivelle vicino alla costa pugliese, erano veramente in tanti. In prima fila per tutta la manifestazione - verrebbe da dire - i due massimi leader politici pugliesi, ossia il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ed il suo rivale del Pdl Rocco Palese. Verrebbe da dire, appunto. In realtà in prima fila c'erano loro, i pugliesi, di qualunque città, età ed estrazione sociale, in un gigantesco orgasmo democratico di cui sarà difficile, per chi è nella stanza dei bottoni, non tenere conto. Una risposta chiara e secca: noi, le trivelle, non le vogliamo.
Non era meno nutrita la rappresentanza fasanese. Il nostro circolo "Ugo e Roberto Carrescia", con la sua presenza colorata e vivace, non abbasserà mai la guardia contro coloro che vedono nel patrimonio ambientale soltanto una miope occasione di denaro sul corto periodo inconsapevoli o, peggio ancora, non interessati alle conseguenze distruttive per l'ambiente di una regione che si sta imponendo in tutta Italia per l'incanto dei suoi luoghi.
C'è un altro nemico contro cui il circolo Sel fasanese non abbasserà mai la guardia. E' il nemico delle decisioni prese dai soliti noti, da chi conta, da chi magari del territorio non sa nulla e lo vede solo come un pingue bottino da saccheggiare. Siamo convinti che occorra invertire la rotta: come in ogni democrazia che si rispetti, ogni cranio è un voto. Ogni cranio, cioè, decide. E nell'aria ci sono tanti segnali che questa voglia di scegliere o, per usare un termine più complicato ma anche più appropriato, di "autodeterminare il proprio futuro" è una conquista cui nessuno vuole rinunciare. Liberiamoci delle trivelle, riprendiamoci il nostro futuro.